3829 recensioni a vostra disposizione!
   
 
 

PERCHÉ BODHI DHARMA È PARTITO PER L'ORIENTE?
(DHARMAGA TONGJOGURO KAN KKADALGUN?)
Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 12 luglio 1990
 
Yong-Kyun Bae, con Pan-Yong Yi, Won-Sop Sin, Hae-Jin Huang, Su-Myong Ko (Corea del Sud, 1989)
L'iniziazione spirituale di un giovanissimo monaco zen: "Non è il mondo ad essere imperfetto. L'imperfezione è nel nostro linguaggio, nella nostra conoscenza, e nella nostra coscienza". Film di una bellezza folgorante, film di una spiritualità trascendente, PERCHÈ BODHI-DARMA È PARTITO PER L'ORIENTE? traduce sullo schermo tutta la meraviglia, tutto il travaglio di questa massima buddista.

Nella solitudine delle montagne coreane, un vecchio maestro zen, un giovane monaco, ed un bambino vivono in ascesi, totalmente immersi nella natura. "Com'è bello il mondo, per colui che sa amarlo!", dice uno di loro: e le immagini del film ci rinviano questa gioia con un'avidità sensuale che ricorda quella dei grandi poeti cinematografici della terra, da Dovzehnko a Flaherty, a Boorman. Con un lirismo che sfocia nella magia come quello di un altro grande cineasta orientale, Mizoguchi. Ma BODHI-DARMA non è un'illustrazione sontuosa della natura e nemmeno, probabilmente, il tentativo di visualizzare le teorie del buddismo zen.

"Non ho alcuna consistenza nell'universo" - conclude l'aspirante-monaco al termine del proprio viaggio spirituale - "ma nell'universo non vi è nulla che non sia me stesso". Questa compenetrazione, fisica prima di essere spirituale, questo processo apparentemente infotografabile poiché del tutto metafisico, le immagini di Yonk-Kyun Bae compiono il miracolo di riuscire a descriverla. Evitando ogni spiegazione metafisica, eliminando ogni avvicinamento psicologico ai personaggi.

Dalla prima inquadratura del vecchio zen avvolto nelle sue montagne, a quelle successive del bambino che gioca nel fiume coi compagni, all'apprendistato progressivo del significato della vita e della morte che il bambino compie sull'ordine naturale delle cose, l'uomo ed il mondo che lo circondano sono filmati come un unico elemento, totalmente e serenamente fuso. L'aria, l'acqua, la terra ed il fuoco. Sui quattro elementi naturali, inseriti successivamente (la morte dell'uccello, l'immersione nel fiume, la vacca dispersa nel bosco, la cremazione del vecchio eremita), l'autore costruisce, con la formidabile semplicità metaforica che deriva dall'assenza dell'interpretazione psicologica, il processo iniziatico.

Così, BODHI-DARMA riesce a rappresentare l'universo, più che a spiegarlo. E dall'intimità rigorosa di questa contemplazione, da questo universo avvicinato macroscopicamente, quasi che l'obiettivo della cinepresa volesse penetrarne l'essenza più gioiosa e dolorosa (indimenticabile sequenza delle ceneri del vecchio maestro che vengono sparse fra gli elementi naturali), nasce allora un poema di straordinaria commozione del gesto umano e del suo riscontro cosmico. Una delle risposte più frementi che il cinema della natura abbia dato agli interrogativi più eterni.

Tentare una spiegazione ai misteri più antichi dell'uomo, rendere eterna l'effimera fragilità della nostra vita, rappresentare quella dimensione che si situa oltre la psicologia e la morale, mutare la colpa e l'angoscia che si nasconde dentro ognuno di noi in un'illusione già consolatoria di comprensione, sono alcune delle infinite suggestioni che si nascondono dietro la semplice e straordinaria bellezza - aperta ad ognuno degli spettatori che vorranno ammirarla - di questo film memorabile.


   Il film in Internet (Google)

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

 
 
Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO  Modifica la scheda